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MARTÍ, JOSÉ
(L'Avana 1853 - Boca de dos Rios 1895). Massimo esponente dell'indipendenza di Cuba, detto "l'apostolo". Brillante giornalista, saggista e poeta, lasciò una vasta produzione letteraria. A 16 anni venne condannato a sei anni di lavori forzati per una lettera in cui criticava un cubano arruolatosi nell'esercito spagnolo. Dopo sei mesi di carcere venne deportato in Spagna, dove si laureò in filosofia. Dal 1874 al 1877 visse in Messico; in seguito compì molti viaggi in America latina. Infine si stabilì negli Stati Uniti dove si trovava una forte colonia di cubani. Divenne noto grazie alla sua penna affascinante che trovava facile spazio in molti periodici continentali. Denunciò il colonialismo spagnolo e il nascente espansionismo statunitense; non fu solo un intellettuale, ma un militante attivo e un organizzatore capace, dando vita nel 1892 al Partito rivoluzionario cubano, spina dorsale dell'ultima guerra contro la Spagna. Martí coordinò la resistenza clandestina interna con i gruppi in esilio e preparò l'invasione dell'isola del 1895. Cadde in una delle prime scaramucce.
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